-Antonello edizione numero sette del Sardegna Rally Raid, valevole per il Mondiale Cross Country rally, siete sempre più carichi e motivati?
Assolutamente si! Se così non fosse non organizzeremmo un evento di tale portata.
-Quest’anno i big saranno tanti, un motivo in più d’orgoglio?
E’ chiaro, questo è un fattore che ci spinge sempre a fare del nostro meglio per creare una gara adeguata alle caratteristiche di questi piloti. Guai se non fosse così.
-KTM, Honda Yamaha, anche le case ufficiali si stanno riaffacciando ad una specialità che le rese grandi negli anni 80, c’è ancora margine di crescita?
Io aggiungerei anche SHERCO , GAS GAS , BETA, HUSQVARNA, tutti team presenti al Sardegna Rally Race 2014. Ci tengo anche a far notare che BETA lo scorso anno arrivò terza nell’assoluta con Joan Pedrero, questo è il classico esempio di visibilità con poca spesa che solo una gara come il Sardegna Rally Race può dare. Naturalmente c’è molto da lavorare sulla partecipazione amatoriale, parte ugualmente importante per il successo di un rally di questo tipo; la crescita va ricercata soprattutto in questo settore e spiace, quest’anno, vedere pochi italiani. Questa sarà la prima edizione nella storia del Rally dove gli stranieri superano in presenze gli italiani. Questo denota uno stato di crisi a livello nazionale ma ci fa anche notare quanto il Sardegna Rally Race sia cresciuto a livello internazionale.
-Come fa a rinnovarsi ogni anno il Sardegna Rally Race? Quali sono i tuoi segreti e le novità più importanti di questa edizione 2014?
Ogni edizione ha un percorso sempre diverso e location diverse, questo fa si che tutti i piloti scoprano degli angoli della Sardegna sempre nuovi, ed aggiungo, bellissimi. Non ci sono grossi segreti ma semplicemente una formula che unisce navigazione, speciali lunghe, e tecnica con un finale di tappa in comodi alberghi.
La novità più importante per l’edizione 2014 sarà sicuramente il nuovo bivacco della tappa marathon di SAN LEONARDO DE FUENTES nel comune di Santu Lussurgiu allestito in un ambiente medioevale. Un doveroso ringraziamento va al sindaco di questo piccolo ma meraviglioso comune, che si è reso disponibile a creare questa serata tipicamente sarda in un contesto veramente stupendo.
-Naturalmente anche quest’anno gli ultimi tre giorni di gara avranno valenza di Campionato Italiano Raid TT, da organizzatore cosa faresti per rilanciare questa formula di gare a livello nazionale?
Come voi tutti sapete una volta l’Italiano Raid TT si sviluppava su due rally importanti, il Rally di Sardegna ed il Rally del Titano, due eventi molto sentiti sul territorio italiano. La mia idea è che il Raid TT si debba distinguere nettamente da una prova di Italiano Motorally portandolo almeno a 5 giorni, con dei costi naturalmente accessibili. Mi piacerebbe anche che lo stesso Campionato Italiano si evolvesse con caratteristiche internazionali sviluppandosi, perché no, anche oltre confine con la partecipazione dei piloti europei; questo darebbe una dimensione adeguata al campionato visto anche il crescere di manifestazione di rally interessanti oltre i nostri confini . Un’apertura in questo senso eliminerebbe anche il problema di trovare degli spazi adatti per manifestazioni del genere in Italia dove è sempre più difficile. Dobbiamo riportare gli italiani che partecipano ai Rally amatoriali in Europa a finalizzare la loro stagione nella partecipazione al Campionato Italiano Raid TT. Naturalmente questa rimane una mia personale visione che so essere di complessa realizzazione.
-Ritorniamo alla tua gara. Parlaci del percorso e delle speciali che tanto hanno reso grande questa gara nel circuito mondiale.
La partenza quest’anno avverrà da San Teodoro, dall’hotel Li Sciaeldi, e subito due speciali di circa 80 km ognuna, dove i piloti cominceranno a prendersi le misure arrivando a fine tappa ad Arbatax all’Hotel Saraceno, splendida struttura sul mare. Il giorno seguente tappa ad anello Arbatax/Arbatax sempre con due speciali lunghe molto tecniche e qui si entrerà nel vivo della gara. La terza tappa Arbatax/S.Leonardo sarà la tappa marathon, le moto finita la tappa entreranno in parco chiuso senza la possibilità di poterle assistere fuori dai tempi concessi; da questa tappa in avanti si aggregherà anche la carovana del Campionato Italiano Raid T.T.
Il quarto giorno si partirà alla volta di San Teodoro dove attraverseremo le alture del Goceano (foresta Burgos) mitica speciale dei Rally di trent’anni fa molto navigata in quest’immensa foresta e con un terreno dal grip fantastico; la seconda speciale dalle alture di Ala’ Dei Sardi porterà i piloti a San Teodoro. L’ultima tappa, infine, sarà un anello di 250 km con due prove speciali con arrivo nella piazza del municipio di San Teodoro dove cominceranno i festeggiamenti per chi ha vinto ma anche per chi ha semplicemente partecipato all’evento confrontandosi con i migliori piloti della specialità.
-Ormai la tua base logistica è da diversi anni San Teodoro, dopo il boom della Six Days lo scorso anno la Sardegna è diventata il paradiso del fuoristrada per 6/8 mesi l’anno. Vantaggio o svantaggio?
Da appassionati sappiamo da tempo che la Sardegna è un paradiso per il fuoristrada. In termini di vantaggio o svantaggio direi nessuno dei due, nel senso che con il Sardegna Rally Race e con le nostre due manifestazioni non competitive, la Cavalcata del Sole e il Legend Rally , abbiamo dato modo nell’ultimo decennio di far conoscere la Sardegna nel suo splendore e alla portata di tutte le tasche. Questa è una risorsa che il territorio deve cogliere e naturalmente regolamentare come di fatto già avviene, ci tengo a ripetere, questa è una risorsa per l’economia dell’isola soprattutto nei tempi morti fuori stagione. In Italia dobbiamo smettere di dire sempre no a tutto perché abbiamo visto dove questa politica ci ha portato.
-Quanto è forte il supporto della Regione Sardegna nell’organizzare una gara simile in una delle perle naturalistiche del mediterraneo?
Ora vi sorprenderò, sino ad ora è stato assolutamente nullo, anzi, pochi sanno che dobbiamo anche pagare per attraversare i cantieri forestali e non poco purtroppo. Una situazione veramente assurda per una gara di tale caratura inserita in un circuito mondiale.
Il tuo team, chi sono gli uomini e le donne del Sardegna Rally Race? Quante persone servono per organizzare un Mondiale Rally?
Oltre a me ed al mio socio Gianrenzo Bazzu, una menzione va fatta a Dario “Willy” del Vecchio, che sviluppa i percorsi e, da quando è entrato nel team, ha dato una vera svolta nella tracciatura delle tappe . Il presidente del Moto Club Bike Village Giampaolo Granara grande stakanovista del lavoro ed encomiabile collaboratore, Piero Batini mente storica, nonché giornalista affermato della specialità, Rosanna Morlino che ogni anno dice che è sempre l’ultimo ma anche quest’anno sarà in prima linea, naturalmente aggiungerei la valida collaborazione dell’ RMG e soprattutto di Giulio Fantoni, grande professionista riconosciuto da tutti, ed Antonio Assirelli che dopo tanti anni ancora mi sopporta. Devo un ringraziamento anche a tutte le 120 persone che collaborano alla riuscita della manifestazione e che non riesco a citare una ad una.
-Sei già focalizzato sul 2015? Hai già qualche idea interessante in mente per la prossima edizione?
Ci sono tante novità che bollono in pentola ma questo fatemelo dire un po’ più avanti quando si saranno concretizzate.
Al momento posso solo dirvi: ci vediamo a San Teodoro la prossima settimana!